"I nostri Figli Sono Opere d'Arte" al Maxxi di Roma: finalmente si è parlato e ci si è confrontati sul problema dell'autismo in modo serio e costruttivo.
E' accaduto in uno dei più bei musei italiani, alla presenza di due ministri e numerosissime famiglie dei ragazzi autistici con i loro figli rappresentati (questa volta) come Opere d'Arte. Il murales da loro realizzato verrà presto esposto a New York al palazzo di vetro dell'ONU. Insettopia City
"Perché se è vero che un bambino malato di una qualunque sindrome di disabilità crea in ognuno di noi immediatamente un grande senso di solidarietà e di compassione, è altrettanto vero che nessuno spesso si è mai chiesto cosa questi ragazzi diventeranno al raggiungimento della maggiore età. Lo spiega con grande lucidità e senza tanti giri di parole Gianluca Nicoletti: FANTASMI. Sono tutte quelle persone che non meritano neanche più di essere definiti “autistici” perché sono declassati a generici matti o psicotici; ricordiamo che a oggi le strutture per la terapia e la diagnosi dell’autismo sono fruibili fino all’età di diciotto anni. Rinchiusi in luoghi non idonei, dove vengono a volte legati, maltrattati e considerati come fossero esseri inferiori."
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Giovedí 2 aprile al MAXXI di Roma non si è celebrata una semplice commemorazione per la Giornata Internazionale sull’Autismo come accadeva un po’ ovunque, ma forse si è finalmente concretizzato il tanto auspicato sinergico e costruttivo approccio al mondo delle diversità. Non era una giornata di protesta dunque, ma una Festa. Non si sono viste immagini tristi per commuoverci ma piuttosto si è voluto mettere in evidenza i talenti, facendo di questi ragazzi speciali delle vere e proprie opere d’Arte.
Un lungo striscione pieno di colori, disegni e scritte che lascerà un segno nella Giornata a loro dedicata. Nel corso dell’incontro al MAXXI è stato organizzato anche un barcamp durante il quale i genitori hanno potuto raccontare la loro storia, fatta spesso di diagnosi tardive e terapie inappropriate. Finalmente abbiamo potuto ascoltare le loro storie, vedere i loro volti, sentirli confrontarsi sui problemi di tutti i giorni. In un paese in cui si fa difficoltà non solo a diagnosticare l’autismo ma anche a chiedere ai genitori stessi di scendere in campo per creare una rete che faccia da interscambio, al Maxxi abbiamo visto un grandissimo risultato. Ci sono stati anche momenti emozionanti in cui alcuni di questi ragazzi “normoatipici” hanno preso il microfono e hanno parlato dimostrandoci come non è vero che non c’è speranza per loro, che si può intervenire sull’integrazione familiare e sociale più di quanto l’immaginario collettivo possa esserne consapevole. I NOSTRI FIGLI SONO OPERE D' ARTE